“La mozione sul riconoscimento da parte dell’Unesco del paesaggio culturale della Sardegna e la definizione del suo territorio quale “museo aperto” è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale. È ora in corso l’istanza per l’inserimento nella lista dei beni richiedenti la nomina di Patrimonio Culturale dell’Umanità”. Lo spiega Aldo Salaris, coordinatore regionale dei Riformatori Sardi che per primi si sono fatti promotori dell’iniziativa accolta favorevolmente da tutte le sigle politiche e da oltre 170 amministrazioni comunali della Sardegna.
“È una grande sfida identitaria per noi Sardi – afferma Salaris. Abbiamo un immenso patrimonio da salvaguardare che necessita di essere maggiormente tutelato e valorizzato anche in una prospettiva di sviluppo sostenibile, a beneficio della Sardegna e delle future generazioni. In questi ultimi mesi è cresciuto un forte interesse da parte di tutti, cittadini, gruppi, associazioni, e grazie ai media si è riuscito a dare risalto all’iniziativa e al sentimento identitario di noi Sardi”.
“Ora diventa fondamentale fare un passo avanti per tutelare e fruire correttamente, attraverso un’attenta gestione, questo straordinario patrimonio nuragico e il suo contestuale paesaggio. La grandiosità e la straordinaria diffusione dei monumenti nuragici, oltre sei mila i siti già censiti, danno un’impronta indelebile al territorio e fanno emergere una civiltà di grandi architetti e scultori. Con l’istanza presentata alla Commissione Italiana Unesco di Roma per l’inserimento nella Lista del Patrimonio dell’Umanità – conclude Salaris -, ci auguriamo di portare a compimento il progetto nell’interesse dei Sardi e della Sardegna. Ora la parola a Roma e successivamente a Parigi dove ha sede l’Unesco».