“La Commissione Speciale per l’insularità è nata per portare avanti una battaglia sacrosanta e userà tutti gli strumenti perché vengano percorse tutte le strade possibili affinché la condizione insulare si trasformi per la Sardegna da handicap a opportunità”. Così il Presidente della Commissione Michele Cossa, che nei giorni scorsi ha accolto la richiesta del Comitato promotore dell’insularità in Costituzione che chiedeva un indirizzo preciso della Commissione teso alla predisposizione di una proposta di legge che punti al riequilibrio dei costi, quantificati in circa 5.700 euro per ogni cittadino sardo, l’equivalente di circa 9,4 miliardi di minor prodotto annuo (fonte Istituto Bruno leoni).
“Abbiamo recepito la sollecitazione perché riteniamo urgente inserire nella pianificazione delle risorse nazionali ed europee il tema dell’insularità, anche in considerazione del fatto che le conseguenze economiche della stessa pandemia sono state più gravi in Sardegna rispetto al resto d’Italia”. La Commissione speciale, nella riunione di questa mattina, ha sottolineato la necessità che – nelle more dell’inserimento del principio di insularità in Costituzione, battaglia che ha unito un intero popolo – si vada verso uno strumento di rango ordinario (proposta di legge) che permetta alla Sardegna di ottenere ciò che le è dovuto in termini economici attraverso un meccanismo di perequazione“.
“Siamo impegnati fin da ora per ottenere questo importante risultato, che sarà il frutto di un lavoro condiviso, basato su calcoli scientifici e improntato al riequilibrio dei costi”, ha concluso Cossa.
Nel corso della riunione di questa mattina hanno preso la parola i consiglieri regionali Eugenio Lai (Leu), Dario Giagoni (Lega), Roberto Li Gioi (M5S), Francesco Agus (Progressisti), Roberto Caredda (Misto), Giuseppe Meloni (Pd), Nico Mundula (Fdi), Antonello Peru (Udc-Cambiamo) e Giovanni Antonio Satta (Riformatori).