Dario Giagoni e Michele Ennas, consiglieri regionali della Lega Sardegna, hanno commentato il voto dell’aula sulla che mozione che impegna la Giunta a intraprendere qualunque strada, comprese le vie giudiziarie, per tutelare l’immagine della Sardegna.
“Abbiamo approvato, durante la seduta di oggi, un ordine del giorno che è espressione di ciò che la Lega aveva già chiesto qualche giorno fa, una richiesta che non ha solo un valore economico ma anche simbolico”. Ad affermarlo è il capogruppo Lega in Consiglio Regionale, Dario Giagoni. “La nostra terra è stata vittima di un’azione mediatica infamante che l’ha portata sulle pagine di tantissimi quotidiani nazionali, e non solo, che ha avuto il triste merito di essere additati come la regione da evitare, una regione di untori la cui sola menzione può generare panico. Nulla di più inesatto.
Benché nessuno neghi l’evidente aumento del numero di positivi, ritengo che non esista alcun ‘Caso Sardegna’ e ritengo altresì che alcune testate giornalistiche debbano reimparare a fare corretta informazione, piuttosto che limitarsi a lanci veloci e poco ponderati che riportano spesso e volentieri inesattezze, come avvenuto, solo per citarne uno, per il caso ‘Isuledda’. Inesattezze che hanno una risonanza non più cancellabile nemmeno a seguito di smentite, inesattezze che gravano come macigni sulle nostre imprese che fanno ora i conti con disdette e cancellazioni, rischiando di dover fare i conti con chiusure anticipate e lavoratori mandati a casa anzitempo”.
“L’approvazione del documento odierno tiene fede a quanto da me anticipato in differente sede ed è a mio avviso un doveroso atto nei confronti del nostro popolo offeso, denigrato e deriso, non certo meritevole di tale trattamento. Un atto condiviso da tutti i colleghi della maggioranza e dal collega Stara dell’opposizione che, dando mostra di gran senso di lealtà verso la sua terra è stato l’unico a esprimersi favorevolmente.
“Sarebbe stato bello – conclude Giagoni – se anche gli altri colleghi di minoranza avessero messo in campo medesimo atteggiamento di unione e coesione ma purtroppo credo si sia guardato, per l’ennesima volta, solo alla bandiera di partito più che alla bandiera dei quattro mori”.