Il Comune di Alghero si difende dalle accuse di reati contro la pubblica Amministrazione

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Il precedente del 2016 conferma la correttezza delle iniziative e mette in evidenza il cambio atteggiamento

“Una presa di posizione alquanto singolare sul ricorso alla denuncia per diffamazione, quella dei consiglieri di minoranza. Fermo restando che l’avvocatura comunale ha precisi compiti di difendere l’ente, anche negli interessi di chi è stato chiamato ad amministrarlo, si ritiene che sia dovere dell’Amministrazione difendere il Comune di Alghero, i suoi dipendenti, coloro che lavorano sugli atti amministrativi e quindi la dignità di chi amministra. Si ribadisce la piena accettazione dunque delle critiche, piena disponibilità al dialogo, massima apertura alle normali contrapposizioni a cui l’Amministrazione si sottopone, ma c’è un limite, previsto dalla legge, che consente di difendersi da accuse diffamatorie”. Lo dichiara in una nota il Sindaco di Alghero Mario Conoci.

“L’opposizione svolga dunque il proprio ruolo di verifica, di ispezione, di controllo, nella legittimità del ruolo che i cittadini le hanno attribuito. La convinzione dell’Amministrazione è quindi ferma sul fatto che l’avvocatura comunale debba difendere l’Ente, i suoi dipendenti. Si prende atto, al riguardo, che la convinzione delle forze di minoranza è fermamente orientata a contraddire quanto fatto con delibera di Giunta n° 308 del 27/10/2016 avente per oggetto: frasi ingiuriose apparse su sito web. Nomina legale. Nel preambolo dell’atto si evidenzia che “le frasi ingiuriose risultano pienamente rilevanti in quanto lesive non solo della persona e nel ruolo del Sindaco, ma anche dell’Amministrazione che egli presiede”, e poi ancora : “considerato che l’Amministrazione presieduta dal Sindaco, (all’epoca Mario Bruno) è risultata offesa dalle affermazioni ingiuriose della persona autore dell’intervento, in quanto le ingiurie risultano rivolte al Sindaco che rappresenta l’intera comunità”. Si tratta di un caso esemplare di difesa dell’Ente, pienamente da condividere, su accuse rivolte al primo cittadino. Non si comprende, quindi, il motivo di un cambiamento di opinione così netto da parte della minoranza che nel 2016, allora maggioranza, utilizzava gli stessi strumenti a difesa del Sindaco, del Comune di Alghero, dei suoi dipendenti.

Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Christian Mulas, è intervenuto a difesa dell’amministrazione algherese affermano che “l’opposizione agita le acque e strumentalizza il ricorso alla querela, necessaria per difendere l’Ente e chi ci lavora da accuse di reati contro la pubblica amministrazione, così come ha fatto giustamente la Giunta Conoci. L’attuale opposizione non ha mai esitato, dai banchi della maggioranza, a sostenere azioni legali in difesa del proprio sindaco, davanti a accuse ingiuriose che offendevano il primo cittadino, la città e i cittadini stessi. Non c’è censura né è in discussione la libertà di critica, come invece sostengono strumentalmente e con grande faccia tosta”.

“Questa Amministrazione non mette il bavaglio a nessuno, al contrario di ciò che cerca di far credere l’opposizione. Noi accettiamo il dissenso e il confronto: sono elementi naturali e necessari della democrazia. Respingiamo al mittente le accuse che provengono della sinistra su fantasiose censure o quant’altro. Al contrario, abbiamo la memoria lunga, come i cittadini algheresi, e ricordiamo bene il clima instaurato dalla precedente amministrazione.
La libertà di critica – come abbiamo sempre sostenuto – non va però confusa con la libertà di diffamare, si badi bene: diffamare, con riferimenti a reati della pubblica amministrazione. Le offese o le critiche sono cosa diversa dalla diffamazione. Invitiamo – conclude Mulas – le forze di opposizione a meditare su questo aspetto: contro la diffamazione ci si difende senza che questo voglia dire impedire la libertà di parola o la libertà di informazione. Contro la libertà di critica non si chiede, per esempio, la testa di un giornalista, o si avviano procedimenti giudiziari. La si accetta e, nel caso, si controbatte, ma non si va oltre”.

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