Un video-spot per mostrare al mondo la devastazione degli incendi e la volontà di riscatto di un territorio profondamente colpito.
Un territorio dalle magiche suggestioni nel cuore del Meilogu, che nei primi giorni d’agosto si è trasformato in un inferno di fuoco per decine di aziende agricole, mandando letteralmente in fumo migliaia di ettari di pascolo, macchia mediterranea e aree boschive, e danneggiando gran parte degli stabilimenti di un’azienda simbolo come l’Acqua minerale di Santa Lucia.
È stato un duro colpo al cuore per tutta la Sardegna, in una giornata da dimenticare sul fronte degli incendi. Un evento che avrebbe potuto provocare ben più tragiche conseguenze, e che ha spinto il GAL Logudoro Goceano (impegnato in quest’area afflitta dallo spopolamento in un’oculata operazione di innovazione sociale legata al turismo), a lanciare in collaborazione con ConsulMedia un forte segnale di sensibilizzazione attraverso un filmato dalle forti suggestioni.
In trentasei secondi, il regista Antonello Carboni ha assemblato un mosaico di immagini, molte delle quali amatoriali, crude ma vere, diversi cittadini. Nell’intreccio di suoni e immagini il tintinnio della catena di imbottigliamento delle acque minerali viene sommerso dal crepitio delle fiamme. Ed è allora che le immagini parlano da sole, presentando tutta la forza distruttrice del fuoco e il risultato del suo triste passaggio.
Una desolazione resa ancor più evidente dalle riprese del drone, che mostrano all’orizzonte una distesa senza più colori tranne uno. Il nero. Il pretesto narrativo per l’ideazione della clip è arrivato proprio dagli spezzoni amatoriali, improvvisati, molti dei quali diffusi qua e là sui social. Il tutto per rifuggire da una superflua messa in scena e consentire al “cinema del reale” di farsi messaggio di sensibilizzazione per una vasta comunità come quella sarda.
Da qui la declinazione dello slogan “Il fuoco brucia. Dentro”, segno di manifesta impotenza interiore nel debellare una volta per tutte questo vile gesto di inciviltà. “Dentro” anche come metafora di una terra, di un’isola, che lentamente muore a causa degli incendi, i quali lasciano ferite ben più profonde dei soli danni materiali. Lo slogan può prestarsi a letture diverse, ma ciò che conta davvero è non perdere la speranza di risollevarsi.