La Direzione generale degli Enti Locali e Finanze ha dato ragione al Sindaco ed all’amministrazione comunale rigettando, in ben due casi, le pesanti accuse di illegittimità, o addirittura nullità, lanciate, a più riprese ed in diverse sedi, del consigliere di minoranza Franco Cuccureddu e dal suo gruppo, bocciato dalle urne alle ultime elezioni comunali.
Era stato proprio lo stesso Cuccureddu ad interessare del caso il Servizio Enti locali della Regione che, nei giorni scorsi ha inviato una lettera in comune, respingendo con decisione tutte le accuse.
Il primo addebito era avvenuto ancora prima dell’insediamento, quando l’ex Sindaco, oggi in minoranza, ha invocato l’illegittimità della seduta, chiedendo una nuova convocazione. L’assenza all’ordine del giorno della formazione della commissione elettorale comunale e la scelta del sindaco di convocare l’assemblea civica nella sala XI del Castello invece che nell’aula consiliare, i punti contestati. Ribadiva inoltre che “il mandato amministrativo sarebbe nato con un vizio di illegittimità che si trascinerà per i prossimi cinque anni mettendo a rischio ogni singolo atto varato dal Comune”. La minoranza, forte delle convinzioni del suo mentore, non si è neppure presentata in aula segnandosi assente proprio alla prima seduta.
Niente di illegittimo, dice ora la Regione, anzi, si ribadisce che “non costituisce causa di decadenza del consiglio comunale la circostanza che lo stesso, nella prima adunanza non abbia provveduto ad eleggere le commissioni comunali”. Si rappresenta inoltre che il Comune di Castelsardo ha provveduto ad attuare quanto previsto dalla normativa in materia, nella seduta immediatamente successiva e “non risulta agli atti che tale delibera sia stata impugnata”. Viene inoltre ribadito che il riferimento al comune di Capoterra, portato dal gruppo di minoranza come precedente giuridico, è “inconferente con la problematica rappresentata da codesto caso”.
Stessa risposta si registra per quanto riguarda il bilancio, approvato il 27 maggio scorso, nella prima seduta post lockdown. Anche in questo caso il consigliere di minoranza Cuccureddu ha contestato il provvedimento rilevando “macroscopici vizi di legittimità”. Secondo loro il bilancio è arrivato in aula «non corrispondente alla realtà e senza gli allegati previsti dalla legge». Anche in questo caso le accuse di nullità sono state rispedite al mittente dalla Regione ribadendo come la tanto millantata “competenza politica ed amministrativa” di Cuccureddu sia, in realtà, inconsistente. “Noi proseguiamo con serenità il nostro lavoro per l’attuazione del programma elettorale – ribadisce il Sindaco Antonio Maria Capula – pur nella difficoltà del periodo storico, che richiederebbe l’unione di tutte le forze in campo, registriamo la propensione della minoranza a lanciare palle avvelenate e accuse infondate, segnale della persistente difficoltà ad accettare il risultato elettorale che li ha relegati nei banchi dell’ opposizione”.