La Sardegna riapre. Passaporto sanitario: un’occasione mancata

Aeroporto di Alghero Fertilia

“Non possiamo dimenticare che il mondo ha attraversato una emergenza di proporzioni bibliche, quindi questa dovrà essere una stagione di transizione e di programmazione per l’economia turistica per il suo indotto. Cercheremo come Regione di proseguire nel solco delle misure che diano una mano alle imprese e ai lavoratori e hanno subito dei danni dalle chiusure e dovremmo confrontarci con l’esigenza di dare una spinta nuova anche in termini di promozione all’estero, su questo solco credo potremmo riprendere il cammino della crescita dello sviluppo e dell’occupazione”. Sono le dichiarazioni di Christian Solinas, Presidente della regione Sardegna, dopo l’apertura dei porti e degli aeroporti.

“La Sardegna riapre ed è pronta ad accogliere i turisti e a offrire loro, oltre le tradizionali bellezze ambientali e paesaggistiche, una regione che garantisce la sicurezza sanitaria – aggiunge il Presidente -. Abbiamo voluto qualche cautela in più e abbiamo predisposto un sistema che, con la registrazione e la possibilità volontaria di accettare un’app che si occupa del tracciamento, darà l’opportunità di trascorrere una vacanza, garantiti anche dal punto di vista sanitario. Tutto questo lo incentiveremo ancora di più attraverso un sistema di voucher, di bonus spendibili in regione per chi vorrà, per senso etico e solidale, effettuare anche un test prima di arrivare in Sardegna”.

Parla invece di occasione mancata secondo Pietro Cappuccinelli, componente del Comitato scientifico istituito dalla Regione Sardegna per far fronte alla diffusione del Covid-19. Giovanni Sotgiu, altro membro de comitato, ha dichiarato che si era “pensato a un modello che potesse dare garanzie a una Regione a bassa incidenza quale è la Sardegna, ma sono prevalse altre valutazioni. Il sistema da oggi in vigore contiene norme sicure, si tratta di norme nazionali e internazionali”.

Fondamentale, ha evidenziato Cappuccinelli, sarà il ruolo delle Usca: “È importante che ci siano e che funzionino bene, sono l’anello più importante della catena che porta all’identificazione dei casi e alla presa in carico e si conservi una responsabilità individuale collettiva orientata a tenere certi comportamenti per avere una ridotta circolazione virale”.

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