“Il dibattito in aula e le dichiarazioni dei consiglieri del centrosinistra l’hanno confermato: l’urgenza del disegno di legge sulla sanità ha il solo obiettivo di sostituire chi ha i ruoli apicali nelle aziende sanitarie. Neanche Giunta regionale e maggioranza si illudono di poter risolvere i problemi della sanità sarda attraverso questo provvedimento, e non lo nascondono”. Questo il commento di Cristina Usai, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, al dibattito in Consiglio regionale sul DL 40.
“Sarebbe stato opportuno concentrarsi prioritariamente sul bilancio, anche per non affrontare una riforma sanitaria senza risorse certe – ha aggiunto Usai – Invece, a un anno dall’insediamento del Consiglio regionale, ci ritroviamo a discutere un provvedimento che non è certamente una riforma. La sanità sarda ha bisogno di soluzioni concrete per garantire il diritto alla salute dei cittadini, perché ai sardi poco importa chi dirige le aziende e se le responsabilità dei problemi sono in capo esclusivamente ai direttori generali”.
“Anche la Gallura non è esente dalle problematiche: tempi biblici per le prenotazioni di visite mediche o prestazioni sanitarie, timore quando ci si deve recare in guardia medica o al pronto soccorso, carenza di personale. E ora si paventa nuovamente il rischio chiusura del Pronto soccorso di Olbia, tanto che medici e personale sanitario allo stremo si vedono costretti a ipotizzare azioni forti per essere ascoltati dall’Assessorato. Istituzione regionale che, come in occasione della mia interrogazione di ottobre sui servizi territoriali galluresi (in particolare sul PS del Giovanni Paolo II di Olbia), ha risposto genericamente e in maniera inconcludente dopo ben tre mesi, dimostrando una scarsa conoscenza dei problemi reali e di non avere soluzioni”, ha concluso l’esponente di FdI.