Con la firma del 28 novembre scorso la Sardegna e la 20ª regione italiana ad aver firmato il Piano di coesione nazionale.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accompagnato dal ministro per le Politiche di Coesione Raffaele Fitto, neo vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme nella Commissione europea, ha firmato a Cagliari nella prestigiosa cornice del palazzo Regio nel quartiere Castello , l’accordo per la programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il periodo 2021/27. Presente la presidente della Regione, Alessandra Todde.
Entrando nel dettaglio , la Sardegna avrà un finanziamento complessivo di oltre 3,5 miliardi di euro, che insieme ad altre risorse nazionali, ridurranno le disparità economiche e sociali tra le diverse aree dell’isola.
La Regione , secondo quanto affermato dalla Presidente Todde impegnerà i soldi su cinque priorità tenute strategiche: casa, strade, sanità , scuola, crisi idrica
Queste risorse straordinarie secondo quanto previsto dall’accordo, includono il monitoraggio dei lavori effettuati sulla efficacia degli investimenti, obiettivi e conseguenti cronoprogrammi. Importante questo aspetto, e soprattutto perché – come ha affermato dal Presidente del Consiglio – “per quello che riguardava il ciclo di programmazione concluso 2014-2020, su 126 miliardi disponibili, non erano stati spesi poco più di 40”.
Un’opportunità quindi per la regione Sardegna, da sempre penalizzata dalla propria condizione insulare e dalle carenze infrastrutturali, che hanno da sempre creato un divario rispetto al resto della nazione, soprattutto dal punto di vista energetico, tema caldo in quest’ultimo periodo. Proprio a sottolineare il grande lavoro compiuto dal governo Meloni e della strategia portata avanti per eliminare il divario tra le regioni del sud il resto d’Italia, che non possono andare, così come ha affermato dal presidente Meloni a due velocità differenti. Tutto questo nonostante – quanto sottolineato dalla Premier – “il Pil del Mezzogiorno sia cresciuto dell’1,3%, più di quanto non fosse la crescita della media italiana, dove l’occupazione è cresciuta anche di più di quanto non crescesse a livello nazionale, ed è stato il Sud a dare l’impulso fondamentale all’export che ci ha portato per la prima volta a essere la quarta nazione esportatrice al mondo” – ha concluso la Meloni.
In totale gli interventi saranno 294, di cui 735 milioni per le risorse idriche con più di 150 interventi relativi al completamento delle dighe mentre per quanto riguarda l’infrastrutture e i trasporti, un investimento superiore al mezzo miliardo di euro che prevede anche, tra le altre cose, la realizzazione della metrotranvia di Sassari nel tratto fra Sant’Orsola e Li Punti e tutta la messa in sicurezza della viabilità della provincia ormai città metropolitana.
Altri 230 milioni, saranno dedicati alla rigenerazione urbana mentre 300 milioni per scuole e università oltre agli interventi importanti sulla sanità.
Importante quanto sottolineato poi dal presidente Meloni a margine del suo intervento, con i ringraziamenti allora ormai ex ministro Fitto e neo vicepresidente esecutivo della commissione europea un grande risultato per l’Italia.
Così come promesso quindi in campagna elettorale, il governo Meloni tira dritto per la propria strada, incurante delle accuse dell’opposizione, per dare opportunità alle tante categorie svantaggiate e allettante aree della nostra nazione, da anni in difficoltà