“Bici d’epoca in centro”, apre la mostra sulla storia della mobilità sostenibile a Sassari

Si chiama “Bici d’epoca in centro” la mostra organizzata dalla Polizia locale nel cortile dell’ex cinema 4 Colonne, inaugurata oggi, venerdì 25, alla presenza del sindaco Giuseppe Mascia e del comandante Gianni Serra, e visitabile fino a domenica 27 ottobre. L’idea dell’amministrazione è creare un ulteriore momento di convivialità al centro, a cui invita a partecipare tutta la comunità.

Dalle 10 di stamattina sono in mostra – negli spazi in corso Vittorio Emanuele 62 – circa 25 biciclette che raccontano la storia della mobilità. Tra i pezzi più interessanti, la bicicletta che alla fine degli Anni 30 era utilizzata dall’impiegato del dazio; ci sono anche due Bottecchia: biciclette che hanno partecipato una al Giro d’Italia e uno al Giro di Sardegna negli Anni 60; presenti inoltre un tandem realizzato da un artigiano, un prototipo di una bicicletta a motore degli Anni 70, una bicicletta con la forcella lunga davanti, diverse “Graziella” degli anni 70 che ai tempi spopolava e bici con freni a bacchetta degli anni degli anni 50.

Per tre giorni, dalle 10 alle 21, l’esposizione racconterà l’evoluzione di questo mezzo di trasporto dalla fine degli Anni 30 fino ai giorni nostri. Ci saranno anche alcune fotografie, un casco che apparteneva a un agente di Polizia locale degli Anni 70, in cui esisteva il nucleo in bicicletta.

«Sarà una mostra piena di curiosità – spiega il comandante Gianni Serra – che abbiamo deciso di organizzare al centro storico per valorizzare un’area dove noi siamo quotidianamente presenti, non solo per garantire la sicurezza, ma anche come presidio di ascolto delle esigenze degli abitanti».

La mostra è stata possibile anche grazie al prezioso contributo dell’ex maresciallo Roberto Demuro, in pensione da qualche mese. Appassionato di biciclette, anche quando era in forze nella Polizia locale di Sassari ha sempre curato la rigenerazione e donazione di bici: le recuperava vecchie e a volte non funzionanti per dare loro nuova vita e donarle ai bambini e alle persone adulte che ne avevano bisogno e non potevano acquistarle.

Condividi questo articolo:

Commenta l'articolo sulla pagina Facebook del Tamburino Sardo

commenti