25 aprile: le celebrazioni del Comune di Sassari per la Liberazione

Questa mattina, 25 aprile, in piazza del Comune prima e nel cortile di Palazzo Ducale poi, si sono svolte le cerimonie istituzionali organizzate dal Comune di Sassari per il 79° anniversario della Liberazione.

Una volta arrivato il corteo organizzato dall’Anpi, con in testa il corpo bandistico “Luigi Canepa”, nella piazza del Comune, è iniziata la prima parte delle celebrazioni ufficiali, con i discorsi commemorativi pronunciati dal prefetto Grazia La Fauci, dal presidente della sezione sassarese dell’Anpi, Thomas Arras e dal sindaco Nanni Campus. Anche quest’anno, come nel 2023, ci sono stati gli interventi di due studenti delle scuole secondarie di secondo grado cittadine che hanno preso parte al progetto “Promemoria Auschwitz”, promosso da Arci e dall’associazione Deina e sostenuto economicamente dall’Amministrazione comunale, che hanno portato la loro testimonianza dopo l’esperienza vissuta con altri giovani di tutta Italia in quello che fu il campo di concentramento diventato simbolo degli orrori della guerra e dello sterminio del popolo ebraico. Già in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, l’Amministrazione comunale aveva invitato alcuni di loro a parlare durante la seduta solenne del Consiglio comunale.

Il sindaco Campus, nel suo intervento ha ricordato come “oggi, alla fine del mio secondo mandato, ho per l’ultima volta l’onore di rappresentare per voi e con voi la nostra Città nella celebrazione della Festa della Liberazione. Una ricorrenza che è per tutti la celebrazione della Libertà.
Libertà  come  bene assoluto, prezioso. Libertà come dono che è arrivato a noi oggi  attraverso il sacrificio di migliaia di militari e di civili: cattolici, comunisti, monarchici, ebrei che hanno combattuto e sono morti per conquistarla, accomunati nella lotta di liberazione dall’occupazione tedesca  e dalla dittatura fascista.
Morti che dobbiamo onorare perché è dal loro sacrificio che  è nata la nostra democrazia.
Libertà e democrazia che oggi noi diamo per scontate ma vediamo in troppe parti del mondo  che  donne e uomini ancora devono morire  per  difendere la loro libertà.
Questo è purtroppo il terzo anno che la ricorrenza della Festa della Liberazione avviene mentre anche l’Europa, la nostra Europa, continua a essere squassata dall’invasione russa dell’Ucraina con l’impressionante  drammaticità degli scontri armati  e dei bombardamenti sulle città e i villaggi e mentre le nostre coscienze, ormai da troppi drammatici mesi, sono  ulteriormente sconvolte dal sangue, soprattutto di civili inermi, che è stato versato e viene ancora versato, con tragica quotidianità, in Israele e in Palestina.
È di fronte a queste tragedie che dobbiamo sentire ancora di più il senso di questa celebrazione”.

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