Il Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione dell’Università di Sassari coordina il progetto MENAWARA (Non Conventional WAter Re-use in Agriculture in MEditerraneancountries), progetto finanziato dall’Unione Europea tramite il programma ENI CBCMED.
Il progetto mira a realizzare soluzioni innovative e tecnologiche per migliorare l’efficienza d’uso dell’acqua ed incoraggiare l’utilizzo di acque non convenzionali a fini agricoli in Palestina, Giordania, Tunisia, Italia e Spagna.
In questi contesti aridi o semiaridi, la pressione sulle fresh water (acque superficiali e sotterranee) è molto alta, in particolare più del 70% della domanda è attualmente destinato all’irrigazione. Il contributo delle acque sotterranee all’approvvigionamento idrico è stimato in più del 50% e il loro prelievo arriva a superare anche di due volte il tasso della loro ricarica naturale.
Nel più ampio contesto di sostenibilità ambientale, di pianificazione dell’uso del territorio e di difesa del suolo, obiettivo di MENAWARA è di migliorare sia l’accesso delle aziende agricole a risorse idriche alternative in territori in cui la scarsità di acqua rappresenta una sfida comune, sia la qualità dei reflui trattati dagli impianti di depurazione.
Per questo progetto di Cooperazione Mediterranea, l’Ateneo turritano è capofila di una cordata di 5 partner internazionali: il Centre International de HautesÉtudesAgronomiquesMéditerranéennes (C.I.H.E.A.M.) attraverso la sua sede distaccata presso l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, WEWORLD-GVC Onlus (Palestina), il National Agricultural Research Center (Giordania), l’Office National de l’Assainissement (Tunisia) e la Fundación Centro de lasNuevasTecnologías del Agua CENTA (Spagna).
Il meeting di avvio del progetto si terrà a Tunisi dal 27 al 29 novembre.
Essenziale per il successo del progetto, cofinanziato lo scorso settembre con oltre 2 milioni e mezzo di euro (90% di contributo UE), il coinvolgimento di aziende agricole, che riutilizzeranno le acque trattate dagli impianti per l’irrigazione di circa 45 ettari di oliveti, foraggere, alberi da frutto e piante ornamentali. Circa 50 tecnici saranno impegnati in attività sul campo e di formazione.
Benché il progetto abbia, a prima vista, un carattere prettamente tecnico, uno degli obiettivi di Menawara è coinvolgere, sin dalle prime fasi, la popolazione residente nelle aree in cui saranno installati gli impianti pilota, perché i risultati di progetto possano essere condivisi, accettati e trasferiti alle comunità locali. Menawara si rivolgerà ad una platea di circa 4.200 potenziali utilizzatori che, grazie agli impianti pilota, potranno avere accesso a risorse idriche di maggiore qualità.
Il progetto si concluderà nell’agosto del 2022.