Condannare quattro ex dirigenti della Syndial ad una pena di 2 anni e 8 mesi ciascuno per disastro ambientale per la discarica non autorizzata nella cosiddetta “collina dei veleni” di Minciaredda, nella zona industriale di Porto Torres. È la richiesta presentata questa mattina dalla pm Enrica Angioni al collegio di giudici del presieduto da Mauro Pusceddu, a latere Giulia Tronci e Paolo Bulla, nel processo in corso al Tribunale di Sassari, che vede imputati Gianluca D’Aquila, Luigi Volpe, Francesco Misuraca e Giovanni Milani.
La pm Angioni, al termine della requisitoria durata 45 minuti, ha chiesto la condanna dei quattro imputati ritenendoli responsabili di non aver posto in essere la manutenzione, la sorveglianza e i controlli della discarica abusiva realizzata anni fa nella zona industriale di Porto Torres, per sotterrare i veleni prodotti dallo stabilimento.
Una bomba ecologica che, come appurato anche in predisposizione dei vari progetti di bonifica, conteneva rifiuti speciali e pericolosi che hanno inquinato i terreni e le falde acquifere della zona con un lungo elenco di sostanze anche cancerogene: benzene, toluene, idrocarburi vari, arsenico, solfati. “Gli indagati hanno quantomeno accettato il fatto che la propria condotta omissiva aggravasse l’inquinamento, così andando a cagionare un vero e proprio disastro”, ha detto in aula la pm.
Il processo prosegue con le conclusioni delle parti civili: Ministero della Transizione ecologica, Regione Sardegna, Comune di Porto Torres, Comune di Sassari, Parco nazionale dell’Asinara, Wwf. Seguiranno in una prossima udienza gli interventi degli avvocati della difesa (Piero Arru, Fulvio Simoni e Luigi Stella), le eventuali contro repliche e quindi la sentenza. (Ansa)