Omicidio Fara, l’accusato si dichiara innocente e pretende le scuse

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“Sono innocente, richiedo ed esigo le scuse dagli accusatori e dai familiari di Antonio”. Con queste parole il 24enne accusato di aver ucciso a martellate il barista 47enne Antonio Fara, trovato morto la mattina del 23 aprile 2021 nel suo appartamento di via Livorno, ha concluso la sua personale arringa difensiva davanti alla Corte d’Assise di Sassari, che in giornata pronuncerà la sentenza nei suoi confronti.

In apertura dell’udienza di questa mattina, l’imputato ha chiesto alla Corte, presieduta dal giudice Mauro Pusceddu, di rilasciare dichiarazioni spontanee. Il 24enne ha sfidato il pm Giovanni Porcheddu, l’avvocato di parte civile Simone Pisano e i carabinieri, contestando punto su punto tutte le accuse mosse nei suoi confronti: le testimonianze rilasciate in aula da investigatori e periti, le risultanze scientifiche e ogni altro elemento emerso in aula a suo discapito.

“È ridicolo che oggi io sia ancora sotto sequestro, richiedo l’assoluzione e il risarcimento del danno subito”, ha detto rivolgendosi alla corte, e accusando i carabinieri di avere messo in atto da tempo, ben prima dell’omicidio, un’azione di persecuzione nei suoi confronti. La parola è poi passata all’avvocato difensore, Bruno Conti, che ha chiesto l’assoluzione, sia per l’accusa di omicidio, “per non avere commesso il fatto”, sia per quella di rapina, “perché il fatto non sussiste”. In via subordinata, Conti ha chiesto che in caso di condanna al suo assistito siano riconosciute le attenuanti generiche (giovane età, situazione di difficoltà e di emarginazione sociale) e che non siano considerate le circostanze aggravanti quali sevizie e crudeltà, e connessione fra i reati di omicidio e rapina.

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