È del 19,4% la percentuale dell’affluenza alle urne registrata alle ore 12 nei 65 Comuni chiamati in Sardegna all’elezione del sindaco e dei consiglieri comunali. Un dato in calo rispetto a 5 anni fa, quando si arrivò al 22,7% ma si votò in due giorni. La percentuale nell’Isola è invece superiore di 2 punti rispetto al dato nazionale rilevato alla stessa ora.
A Oristano, unico capoluogo di provincia coinvolto in questa tornata amministrativa, a mezzogiorno ha votato il 18,6% degli elettori contro il 21,1 della precedente consultazione. A Selargius, grosso centro dell’hinterland di Cagliari con oltre 15mila abitanti, la percentuale dei votanti si è fermata al 15,4 (16,5 cinque anni fa). In questi due comuni è previsto un eventuale turno di ballottaggio domenica 26 giugno.
L’affluenza alle urne in Sardegna per i 5 referendum sulla giustizia si attesta al 5% alle ore 12. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Rispetto al dato nazionale, l’Isola è indietro di oltre un punto percentuale. Si vota fino alle 23, con lo scrutinio al via subito dopo la chiusura dei seggi. La consultazione è valida se si raggiunge il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto.
Cinque i quesiti sulla giustizia promossi da Lega e Radicali. Col primo si chiede di abrogare la parte della legge Severino che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi; il secondo riguarda lo stop delle “porte girevoli” per non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pm e viceversa nella carriera di un magistrato; il terzo elimina l’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Csm.
Il quarto chiede di togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo; il quinto chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità. (ANSA)