I consiglieri comunali di Sassari Massimo Rizzu (primo firmatario), Pietro Demurtas, Marco Manca, Marco Dettori, Mariano Brianda, Antonio Panu, Mariolino Andria e Francesco Ginesu, hanno presentato una mozione con cui impegnano il Sindaco Campus e la Giunta a introdurre la pistola taser tra gli strumenti di difesa personale e autotutela degli agenti e funzionari di Polizia Locale di Sassari e per la sicurezza dei cittadini, anche in funzione della limitazione dell’uso delle armi da fuoco, ad avviare uno specifico ciclo di formazione per coloro che ne faranno uso, nonché prevedere la dotazione di un defibrillatore nelle auto di servizio che consenta di intervenire tempestivamente in caso di aritmie gravi indotte da stimolo elettrico.
“La Costituzione – si legge nella mozione – contiene principi fondamentali e inderogabili quali la tutela del lavoro in tutte le sue forme di applicazione (art. 35). Da alcuni mesi è partito in alcune tra le principali città italiane, l’utilizzo della Taser, arma ad impulsi elettrici, in uso agli operatori della Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza che svolgono attività di prevenzione e controllo del territorio allo scopo di assicurare l’incolumità fisica delle Forze dell’Ordine. Anche a Sassari, si sono verificati casi di aggressione contro gli operatori della Polizia Locale, che spesso intervengono per primi in contesti di irregolarità, anche in attesa dell’arrivo di Carabinieri e Polizia. È necessario assicurare un’appropriata tutela agli agenti e funzionari della Polizia Locale nello svolgimento della propria attività di Polizia Giudiziaria e che vigilano sull’osservanza di leggi, regolamenti, sull’integrità e la conservazione del patrimonio pubblico, prestano opera di soccorso e svolgono, altresì, le funzioni di Polizia giudiziaria, di Polizia tributaria e le funzioni ausiliarie di Pubblica Sicurezza nonché di Polizia stradale”.
“Gli operatori di Polizia Locale sono già dotati di armi per la difesa personale. I dispositivi cosiddetti inabilitanti, quale la “pistola” elettrica detta “Taser”, rimangono uno dei pochi strumenti alternativi all’utilizzo di armi da fuoco, producendo una scarica elettrica che rende la persona inoffensiva per alcuni secondi, sufficienti agli operatori delle Forze dell’Ordine per fermarla o arrestarla. La Taser viene genericamente denominata come “arma di difesa” e può ricomprendersi nell’alveo dei dispositivi di tutela dell’incolumità dell’agente e dei cittadini. L’utilizzo del dispositivo di sicurezza non letale, come la “Taser”, quindi contribuisce a ridurre i rischi per l’incolumità fisica delle Forze dell’Ordine;
CHE da qualche anno, in diverse città d’Italia, l’introduzione di armi non letali come la “Taser” sta incontrando un momento di positiva riflessione, suscitando un sempre maggior interesse tra le Forze dell’Ordine. Gli Agenti della Polizia Municipale, per quanto dettagliatamente premesso, si trovano sempre più spesso in situazioni di vera e propria emergenza”, concludono i consiglieri.