I sindacati Cgil, Cisl e Uil del settore industria hanno occupato questa mattina la sala del Consiglio comunale di Porto Torres, per accendere ancora una volta i riflettori sulla vertenza della “chimica verde” nell’ex polo petrolchimico turritano e sollecitare il presidente della Regione, Christian Solinas, a mantenere gli impegni presi.
Ossia, “convocare la cabina di regia prevista dal protocollo d’intesa dal quale dipende il destino industriale del nord Sardegna”, spiegano i rappresentanti dei lavoratori.
Proprio per reclamare dall’Eni l’attuazione degli investimenti previsti dall’accordo siglato nel 2011 per rilanciare l’industria chimica a Porto Torres riconvertendo gli impianti dismessi alle produzioni “verdi”, i sindacati avevano già manifestato più volte, a Sassari, nella stessa Porto Torres e anche a Cagliari.
Il governatore Solinas e l’assessora all’Industria, Anita Pili, avevano preso l’impegno di attivarsi affinché fosse convocato quanto prima un tavolo con tutti i soggetti coinvolti per riaprire concretamente la vertenza e proseguire con gli investimenti che sono stati attuati solo in minima parte. Da quelle promesse sono trascorsi due mesi, “senza alcun passo avanti”, denunciano le sigle.
Sull’argomento è intervenuta anche la deputata del M5s Paola Deiana: “Ribadiamo il pieno sostegno a sindacati e operai degli stabilimenti industriali che da questa mattina hanno occupato la sala consiliare del Comune di Porto Torres e chiediamo alla Regione di attivarsi immediatamente per convocare la cabina di regia per la riscrittura del protocollo del 2011, così come previsto dall’emendamento presentato dal collega Gavino Manca e da me fortemente sostenuto e sottoscritto, al decreto energia”.