La pandemia non è finita. I dati segnano ancora aumenti quotidiani dei casi e, per quanto i sintomi di chi risulta positivo dopo aver completato il ciclo vaccinale possano essere molto lievi, ciò non vale per tutti, soprattutto per le persone anziane o con patologie. Per questo la direzione di Casa Serena ha deciso di mantenere ancora regole e precauzioni per l’accesso alla struttura e le visite. Proprio in questi giorni, il ricordo di ciò che era soltanto due anni a oggi si fa più forte e drammatico e il senso di protezione verso gli ospiti guida ogni scelta.
«Desideriamo spiegare ai parenti e amici dei nostri ospiti le motivazioni che ci spingono ad adottare ancora diverse precauzioni per consentire che gli incontri si svolgano in modo da evitare il più possibile le occasioni di un contagio – scrive la responsabile di Casa Serena, Barbara Fozza in una lettera aperta – . Capiamo che sia difficile comprendere alcune nostre scelte. La motivazione principale è legata al nostro desiderio di proteggere persone che comunque hanno una fragilità legata all’età e alle patologie pregresse. La seconda motivazione è che in una comunità l’isolamento conseguente alla positività è molto pesante per chi è costretto a viverlo».
«Gli ospiti positivi sono privati delle relazioni con gli altri anziani, sono costretti a cambiare stanza e area, non possono partecipare alle attività di animazione e socializzazione, sono seguiti da operatori diversi da quelli a cui sono affezionati, non possono fare alcune forme di fisioterapia, sono sottoposti a frequenti tamponi e ad altre limitazioni. Questo causa un enorme disagio ai nostri anziani, in cui abbiamo riscontrato una flessione del tono dell’umore e un peggioramento della mobilità. E ha affetti deleteri in quegli ospiti che hanno deficit cognitivi; essi perdono autonomia e capacità residue, sono disorientati con conseguente agitazione psico-motoria, hanno difficoltà a controllare la rabbia, si isolano ulteriormente e rispondono a fatica agli stimoli. E purtroppo gli ultimi ospiti positivi sono rimasti tali per oltre quattro settimane».
«Speriamo – conclude Barbara Fozza – che presto la normativa ci consenta di evitare l’isolamento per chi, pur avendo completato il ciclo vaccinale, risulti positivo e sia asintomatico, ma finché saremo costretti ad attuarlo chiediamo la collaborazione di tutti i parenti per aiutarci a proteggere i loro e nostri anziani. Capiamo che desiderate stare con loro e ci stiamo impegnando per favorire gli incontri ma facciamo appello al vostro senso di responsabilità perché dei momenti piacevoli non abbiano conseguenze gravi e pesanti per loro e per gli altri ospiti. Vi ringraziamo per la comprensione e contiamo sul fatto che saprete amarli anteponendo il loro benessere a tutto».