Ultima chiamata: 2 maggio. Questa la data in cui si chiuderà la prima fase degli Stati Generali della
Professione Infermieristica, una consultazione pubblica e trasparente rivolta ai 456.000 infermieri
italiani, chiamati ad esprimere la propria posizione sui temi chiave della professione.
Per la sanità sarda è un’opportunità che merita la massima partecipazione, come sottolinea Gianluca
Chelo, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Sassari: “è il momento del fare e non ci possiamo tirare
indietro. Abbiamo, insieme, l’occasione di contribuire al cambiamento e ridisegnare la professione secondo le necessità territoriali più urgenti. È il momento di dire che cosa funziona e che cosa no e innovare un settore che, con questo stallo, rischia il collasso”.
Nella sezione del sito FNOPI dedicato agli Stati Generali è possibile indicare una propria opinione
rispetto a tre diverse aree tematiche: identità professionale, organizzazione e formazione. Gli infermieri
possono, dunque, fornire un contributo rispetto all’attrattività della professione e alla valorizzazione del
percorso di carriera, al rapporto con le altre professioni e operatori e alle diverse tipologie e modalità
formative.
“Oggi possiamo contribuire attivamente alle scelte politiche dei prossimi 20 anni – prosegue Chelo – e sulla scia delle opportunità offerte dal PNRR portare proposte di valore al tavolo delle trattative”.
Queste le fasi: terminate le consultazioni, i gruppi di approfondimento saranno al lavoro per analizzare
i dati raccolti che verranno presentati in via provvisoria dal 12 maggio al 16 settembre.
L’appuntamento finale è per ottobre 2022, quando le proposte verranno presentate con un evento
ufficiale e si prepareranno, nelle settimane successive, a incontrare istituzioni e forze politiche.
“Come OPI Sassari ci aspettiamo tanti contributi di qualità sia dai nostri iscritti che da quelli degli altri Ordini Regionali – conclude Chelo-. La delicata situazione infermieristica in Sardegna, le debolezze del sistema sanitario sono sotto gli occhi di tutti. Serve un impegno comune e condiviso che deve ripartire da una fotografia del presente per definire un nuovo futuro. Non possiamo perdere questa occasione”.