Andria: “Valorizzare e rendere fruibili i rifugi antiaereo di Sassari”

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Il consigliere comunale di Sassari, Mariolino Andria, ha presentato un’interpellanza con cui chiede al Sindaco Campus “se non sia il caso, concretamente, di predisporre un piano organico di rilancio dell’identità di Sassari anche attraverso il recupero e la valorizzazione di queste risorse sotterranee ricche di storia, fascino e altamente simboliche in un momento dove, purtroppo, la guerra sta diventando una terribile realtà dentro gli stessi confini dell’Europa”.

“Contestualmente – aggiunge – si chiede che fine abbia fatto il recupero dell’Ex Tipografia Chiarella e il piano di risanamento del Barbacane di Piazza Castello (ormai abbandonato da anni) con dentro strumentazioni elettroniche e registri quasi come fosse una triste vetrina, attraverso i suoi cristalli, di una battaglia contro la storia della città Murata di Sassari”.

“Nella nostra città – prosegue – si sta spegnendo pian piano qualsiasi interezze sulla sua storia e sulla sua preziosa identità. Sulla base di una ricerca effettuata, anni or sono, dai settori del nostro comune emerse una realtà sotterranea e affascinante di almeno 14 rifugi antiaerei presenti in città, costruiti fra il 1942 e il 1943 su indicazione del Comitato provinciale protezione antiaerea.

“Tutti i rifugi si trovano all’interno della città compatta e che almeno 14 sono o dovrebbero ancora essere presenti ed “integri”. Più precisamente quelli: tra via Pietro Micca e via 24 Maggio; tra via Mameli via Vittorio Veneto e via Enzo; sotto il palazzo della Provincia un’area di 250 metri quadrati e una capienza di 500 persone, arriva fino a viale Umberto e ha un secondo accesso nel Fosso della Noce; sotto il palazzo delle Poste, in via Brigata Sassari sino a sfociare nel rifugio antiaereo di piazza Castello; sotto piazza Azuni; sotto piazza Tola; sotto piazza Colonna Mariana: due ingressi, uno in largo Monache Cappuccine e l’altro all’altezza di Via Pais; sotto piazza S. Antonio; sotto piazza Università; sotto via Giorgio Asproni, di fronte al museo Sanna; sotto la parte alta di viale Dante; sotto via Livorno; sotto via Piave; sotto viale Umberto”.

“Un piano di valorizzazione e recupero degli stessi sarebbe auspicabile sia per motivi storici che per un determinante fattore di attrattività della città; insieme ai monumenti, alle chiese e agli edifici di notevole interesse artistico, storico, di archeologia industriale, a sfondo culturale e di pregevole valore architettonico”, conclude Andria.

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