Due giornate incentrate sul tema delle “Lesioni della parete del tratto digestivo superiore e inferiore” che rappresentano la seconda sessione del master “Eus Academy” in ecoendoscopia digestiva organizzato dall’Aigo, l’associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri. È l’evento che si è aperto ieri, 18 febbraio, e che si concluderà oggi (19 febbraio) al settimo piano del Santissima Annunziata e che ha messo a confronto esperti del settore.
L’Aigo ha scelto di svolgere la parte teorico-pratica del corso a Sassari, dove ha sede il Centro di endoscopia digestiva dell’unità operativa di Gastroenterologia dell’Aou di Sassari. La struttura, diretta dal dottor Luigi Cugia, è sul territorio centro di riferimento per il trattamento delle patologie biliopancreatiche, per la diagnostica e la terapia eco-endoscopica.
L’ecoendoscopia è una tecnica diagnostico-terapeutica che negli ultimi anni si è ampiamente diffusa in molti centri per la possibilità di ottenere, con minima invasività, immagini ad alta risoluzione di strutture luminari ed extraluminari del tratto gastroenterico. Con l’agoaspirato ecoendoguidato è possibile ottenere contemporaneamente diversi risultati: diagnosticare, stadiare e definire la natura istopatologica di lesioni del tratto gastroenterico superiore, inferiore e delle strutture adiacenti.
La metodica si sta diffondendo e richiede, pertanto, la necessità di definire un corretto percorso formativo dell’ecoendoscopista per garantire un adeguato standard.
«È una tecnica nata a fine degli anni Ottanta e perfezionata negli anni Novanta – ha detto la dottoressa Rita Pinna della Gastroenterologia dell’Aou e responsabile locale del master – che prevede, con un unico strumento con piattaforma dedicata, lo svolgimento di una ecografia endoluminale attraverso l’introduzione di uno strumento endoscopico.
«Si tratta di una procedura di secondo e terzo livello – precisa ancora – attraverso la quale è possibile effettuare diagnosi e stadiazioni loco-regionali di tumori del tratto gastroenterico superiore e inferiore riscontrati con altre metodiche diagnostiche. Attraverso l’introduzione di aghi dedicati e stent particolari è inoltre possibile eseguire biopsie e drenaggi di raccolte pancreatiche e risoluzione dell’ostruzione biliare quando non sono eseguibili le normali tecniche endoscopiche», ha concluso Rita Pinna.
Il direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Francesco Bandiera, nel ringraziare gli organizzatori locali e i rappresentanti dell’Aigo, ha sottolineato che «la scelta di svolgere a Sassari questa giornata rappresenta un riconoscimento importantissimo per la Gastroenterologia che si è sempre distinta in processi innovativi e nell’applicazione di metodiche di alta specialità. Siamo orgogliosi di questa struttura che oggi rappresenta un punto di riferimento in Sardegna, un centro di eccellenza per le patologie biliopancreatiche. Inoltre, in accordo con la mission della nostra azienda, che oltre all’assistenza prevede anche la ricerca e la didattica, la struttura è punto di riferimento per la formazione degli specializzandi», ha detto Bandiera.
Il corso, rivolto a medici chirurghi, oltre agli interventi degli specialisti ha previsto una serie di video sessioni che hanno consentito un approfondimento dei vari casi presentati.
Per l’Aigo erano presenti il presidente nazionale, dottor Fabio Monica, e il tesoriere nazionale, dottor Paolo Usai Satta.