Sono in arrivo gli aiuti destinati alle aziende del comparto ovicaprino per i danni causati nel 2021 dalla diffusione del virus della lingua blu. Con una delibera approvata ieri, su proposta dall’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, la Giunta regionale ha dato il via libera alle direttive di attuazione degli interventi di ristoro per i quali sono stati stanziati 7 milioni e 100mila euro.
“È un primo sostegno, concreto e tempestivo – commenta il presidente della Regione, Christian Solinas – a favore di un settore che più di altri sta pagando il rincaro incontrollato delle materie prime e dei costi energetici. Tutto il sistema agropastorale sardo sta soffrendo i pesantissimi effetti di un’emergenza sanitaria ed economica che la Giunta sta contrastando con misure precise e mirate. Siamo e saremo sempre vicini ai nostri allevatori e a tutti i nostri agricoltori, che domani saranno in piazza per una manifestazione pacifica chiedendo certezze per costruire un futuro di sviluppo. Continueremo a fare la nostra parte fino in fondo, ma queste certezze devono arrivare grazie a un intervento straordinario dello Stato che metta nel conto anche i costi derivanti dallo strutturale svantaggio geografico dovuto all’insularità.”.
Gli aiuti stanziati dalla Giunta sono destinati alle aziende zootecniche del comparto ovino e caprino interessate dalla diffusione della blue tongue, che nel corso del 2021 hanno subito perdite di capi. Secondo dati epidemici registrati dall’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale, al 31 dicembre del 2021 in Sardegna si contavano 2812 focolai attivi, 12 sospetti e 458 estinti su tutto il territorio, con 116.205 casi accertati e 39.060 capi morti a causa della malattia. In totale sono stati interessati 3.270 allevamenti con una consistenza totale di 1.180.352 capi.
“Nelle aziende sede di focolaio – spiega l’assessore Murgia – le autorità sanitarie hanno provveduto a imporre tutte le misure sanitarie restrittive previste dalla normativa comunitaria e nazionale per prevenire il propagarsi della malattia. Tuttavia, anche se si sta dando piena attuazione a queste misure, in queste aziende le condizioni di benessere degli animali sono state fortemente pregiudicate, con la conseguente morte di numerosi capi e la forte compromissione della produttività di quelli rimasti in vita. L’aiuto è finalizzato a indennizzare gli allevatori per la perdita dei capi morti in conseguenza della malattia e per la relativa mancata produzione, e per i maggiori oneri sanitari e di alimentazione, sostenuti in ragione della diffusione della malattia e dell’applicazione delle misure restrittive”.