Agguato nel centro di Oliena, ucciso un allevatore di 59 anni

forze dell'ordine

A Oliena e dintorni è caccia al killer che stamattina intorno alle 7 ha ucciso l’allevatore di 59 anni Tonino Corrias mentre stava salendo sulla sua auto per andare al lavoro nel suo ovile.

I Carabinieri del comando provinciale di Nuoro hanno predisposto diversi posti di blocco nei punti strategici del paese, come le strade in ingresso e uscita, e hanno effettuato alcune perquisizioni sia nel centro barbaricino che nelle campagne circostanti.

Mentre l’attività dei Ris va avanti con i rilievi nel luogo dell’agguato, gli investigatori stanno già analizzando i filmati delle telecamere del Municipio a pochi passi da via Agostino Depetris, dove l’allevatore è stato colpito a morte, e quelle di altri punti del centro storico dove il killer potrebbe essere passato.

Sul posto a coordinare i rilievi il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Nuoro Gianluca Graziani, mentre nella caserma del paese in queste ore, gli investigatori stanno sentendo i contatti più stretti dell’allevatore tra parenti e amici. L’omicidio di Tonino Corrias è il secondo in una settimana nella provincia di Nuoro: nella serata del 12 gennaio, in Ogliastra, era stato freddato a colpi di fucile Riccardo Muceli di 38 anni di Gairo, anche lui allevatore. Anche in questo caso l’uomo era stato colpito a morte in auto mentre rientrava a casa dall’ovile nel Comune di di Jerzu.

L’AGGUATO ALLE 7 DEL MATTINO – Omicidio questa mattina intorno alle 7 a Oliena: vittima è un allevatore di 59 anni, Tonino Corrias, ucciso con diverse fucilate mentre stava salendo sull’auto, una Ford Fiesta blu scuro, per recarsi al suo ovile nelle campagne del paese. I rilievi del Ris dei Carabinieri sono tuttora in corso. La strada, via Agostino Depretis, è un vicolo molto stretto ed è probabile che il killer – o gli assalitori, nel caso fossero più persone – abbia agito da distanza ravvicinata.

I militari, coordinati dal tenente colonnello Gianluca Graziani, comandante della compagnia di Nuoro, analizzeranno anche le telecamere di sorveglianza del vicino Municipio per cercare di capire se in qualche fotogramma possa essere stato immortalato il passaggio di qualche persona. Nel frattempo sul posto sono arrivati la procuratrice di Nuoro Patrizia Castaldini e il sostituto Ireno Satta. Il corpo dell’uomo non è stato ancora spostato: è nell’auto, coperto da un telo dorato.

PER DUE VOLTE ERA SFUGGITO AL KILLER – Corrias era scampato per due volte alla morte. La prima del 2001 quando era rimasto ferito alla spalla e al braccio da alcuni colpi di arma da fuoco. L’agguato allora era avvenuto nel periodo della cosiddetta faida di Oliena che in tre anni, dal 2001 al 2003, aveva mietuto sette vittime. Una faida, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nata dalla divisione di un gruppo che aveva partecipato al sequestro dell’imprenditore romano Ferruccio Checchi, ma nelle inchieste sugli omicidi di Oliena, in quel periodo, il nome di Corrias non era mai entrato ufficialmente.

La seconda volta nel novembre 2015, quando rimase illeso dopo che alcuni proiettili avevano centrato il parabrezza dell’auto a bordo della quale viaggiava. Ora il killer è riuscito nel suo intento, freddandolo nell’agguato sotto casa mentre l’allevatore si stava recando al lavoro nel suo ovile in località Sa Trave.

SINDACO OLIENA, UNITA’ E REAGIRE SUBITO – “Fatti del genere colpiscono profondamente un’intera comunità. In questi casi non bisogna lasciarsi andare allo sgomento e alla paura, ma reagire subito, dimostrando unità, stringendosi attorno a una madre e a suoi due giovani figli, soprattutto, che sono stati privati in modo così crudele della figura del padre”.

Così il sindaco di Oliena Bastiano Congiu sull’omicidio di Tonino Corrias, l’allevatore di 59 anni ucciso stamattina a colpi di fucile nel centro del paese. “Oliena è una comunità di persone oneste e laboriose – chiarisce Congiu – ma purtroppo non è immune da certi fenomeni, che si sono manifestati in passato e anche oggi. Sono convinto che la comunità non farà mancare il giusto sostegno e vicinanza alla famiglia”. (ANSA)

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