“Condanna all’ergastolo per il femminicidio di Zdenka Krejcikova”. È la richiesta fatta oggi alla Corte d’assise di Sassari – presidente Massimo Zaniboni, a latere Gian Paolo Piana – dal pm Paolo Piras nei confronti del 46enne sassarese accusato dell’assassinio della sua compagna di 41 anni di origine ceca, morta in conseguenza di una ferita da coltello riportata in un bar di Sorso il 15 febbraio 2020.
Secondo il sostituto procuratore, si è trattato di un omicidio volontario aggravato da premeditazione, commesso con crudeltà nei confronti di una persona alla quale l’autore era legato da una relazione. L’imputato si è professato innocente.
Contestando anche i reati di resistenza, tortura, porto abusivo di coltello e sequestro di persona, Piras ha chiesto per l’uomo, insieme al carcere a vita, l’isolamento diurno per un anno, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena. I legali di parte civile, l’avvocata Teresa Pes per la madre della vittima e l’avvocato Pietro Diaz per le sue figliolette, hanno avanzato richieste risarcitorie per almeno 600mila euro.
Sabato 15 febbraio di due anni fa Zdenka Krejcikova, 41enne di nazionalità ceca da tempo trapiantata a Sorso con le figlie gemelle oggi 13enni, dopo un litigio col compagno era scappata dall’abitazione di via Tiziano per rifugiarsi nel bar sotto casa, dove lui l’aveva raggiunta e, secondo l’accusa, ferita con un coltello da cucina per poi caricarla in auto assieme alle figlie e fuggire fino a Ossi, abbandonandola agonizzante in un appartamento di via Spinoza, vicino alla guardia medica. La vittima era stata soccorsa da un’ambulanza, ma i tentativi di salvarle la vita erano stati vani.
Il processo è stato aggiornato al 18 gennaio: parlerà il difensore dell’uomo, l’avvocato Lorenzo Galisai, poi la Corte dovrebbe ritirarsi in camera di consiglio per emettere la sentenza. (ANSA).