«Gli interventi sulla dialisi dell’Aou saranno realizzati compatibilmente con la situazione pandemica e gli altri lavori attualmente in corso. Non è in programma pertanto alcun trasferimento di pazienti dal centro dialisi dell’ospedale civile verso i centri dialisi del territorio». Sono le parole della direzione strategica dell’Aou di Sassari che risponde con precisazioni doverose alla nota diffusa dall’Aned, l’associazione nazionale emodializzati.
«Abbiamo appreso, con stupore, dalla stampa che circa 60 pazienti in dialisi al Santissima Annunziata potrebbero essere trasferiti sul territorio. Niente di più improbabile. Nei nostri progetti non è in programma», afferma la direzione strategica dell’Aou di Sassari.
«E questo – aggiunge –, sebbene una organizzazione ottimale preveda di dializzare il paziente cronico nel territorio e centralizzarlo in ospedale soltanto in caso di complicazioni o scompenso. Assieme ad Ats si dovranno quindi gettare le basi per una futura nuova rete dialisi nel sassarese».
«Suona strano, poi, che un’associazione di rilievo come l’Aned lanci allarmismi di questo tipo attraverso la stampa, senza neanche aver sentito, in via preventiva, la direzione strategica», proseguono i vertici aziendali di viale San Pietro.
Poi, ancora una precisazione sull’unità operativa di Nefrologia, dialisi e trapianto dell’Aou che non è un reparto fatiscente. «Ha necessità di lavori di ordinaria manutenzione che verranno fatti nel rispetto del cronoprogramma redatto dalla direzione strategica e nel rispetto dei tempi tecnici necessari».
«I lavori per la dialisi – afferma ancora la direzione – saranno effettuati compatibilmente con gli altri cantieri aperti al Santissima Annunziata: da quelli per le sale operatorie in via di completamento al quarto piano del Santissima Annunziata ai locali per gli spogliatoio di medici e infermieri al sotto piano del civile. Dai lavori per le radiologie alla ristrutturazione delle Ortopedie quindi al cantiere nell’ex cucina destinata a diventare un’area con circa 20 ambulatori specialistici.
«Al momento sono numerosi i cantieri aperti e non è possibile aprirne ulteriori. Pertanto – conclude – nessun disagio è stato creato ai pazienti. Il nostro obiettivo è quello di creare le migliori condizioni per i pazienti e per fare questo sarà necessario anche ripensare la rete della dialisi per creare le migliori sinergie possibili tra ospedale e territorio, ciascuno per le proprie competenza».