“Il Settore Matrimoni, che oggi sarà in piazza a Montecitorio e in tante piazze italiane , è stato dimenticato dal Governo Draghi come dal Governo Conte, niente protocolli ma neanche mai ricevuti per un incontro specifico di settore”. Così Salvatore Deidda, Deputato di Fdi nell’aula della Camera presenta l’ordine del giorno che se approvato, martedì prossimo, impegnerebbe il Governo a incontrare le aziende del settore e mettere in campo le opportune iniziative del settore
“Domani la Camera dei Deputati potrà votare un ordine del giorno che impegna l’Esecutivo di convocare un tavolo per un settore che altrimenti, complice i codici ateco, rientrano in quello degli eventi – spiega Deidda -, ma qui si parla di una intera filiera di partite iva e autonomi sacrificati e con pochi aiuti, visto che questi erano calibrati sul fatturato di un mese e in cui non si celebrano Matrimoni ma serve calcolare il fatturato di tutto l’anno.
A fine 2020 sono stati cancellati circa 65mila matrimoni e circa 200mila eventi di altra natura con una perdita di oltre 35 miliardi di euro del comparto nel suo complesso, che comprende non solo location e vestito della sposa
Sono stimate, infatti, in 50mila imprese e partite Iva e i 300mila lavoratori, tra impiegati stabili e stagionali, che operano nel settore: wedding planner, ristoratori, fiorai, fotografi, artigiani, sartorie, musicisti. Ma anche microattività, come ad esempio, calligrafi e celebranti che per ogni cerimonia civile prendono dalle 500 alle 800 euro.
Al problema dell’impossibilità di celebrare il matrimonio, si aggiunge che posticipando le nozze, è emerso da una indagine del settore “ha rilevato come i nuovi problemi di occupazione che la pandemia ha portato, potrebbe ripercuotersi sulle coppie che intendono convolare a nozze nei prossimi due-tre anni, riducendo la propria spesa all’essenziale pur con manovre del Governo atte alla ripresa economica e ad incentivare l’occupazione”