Nella conferenza stampa tenuta questo pomeriggio, insieme al ministro della Sanità Roberto Speranza, il primo ministro Mario Draghi ha dato un quadro delle prossime aperture, definite “un rischio ragionato, un rischio fondato sui dati che sono in miglioramento”.
Draghi ha parlato dell’anticipazione “al 26 di questo mese l’introduzione della zona gialla, ma con un cambiamento rispetto al passato, nel senso che si dà precedenza all’attività all’aperto, anche la ristorazione a pranzo a cena e alle scuole tutte, che riaprono completamente in presenza nelle zone gialla e arancione mentre in rosso vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza”.
Ha rassicurato sulla campagna di vaccinazione, ma ha ricordato che le aperture devono essere sostenute da comportamenti che vanno osservati in maniera scrupolosa, come mascherine e distanziamenti, nelle realtà riaperte. Saranno consentiti anche gli spostamenti tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colori diversi.
Sul decreto sostegni, ha rimarcato la rapidità dei pagamenti, “dal 30 marzo a oggi sono stati pagati due miliardi nella prima settimana e nella seconda un miliardo, ma i pagamenti non sono ancora terminati. Il criterio adottato nel primo decreto è quello del fatturato ma ha suscitato perplessità in tanti per vari motivi. Il ministero sta pensando ad aggiungere, oltre a quello del fatturato, anche un criterio che riguarda l’utile, l’imponibile fiscale, in modo da vedere esattamente i soggetti più colpiti dalla pandemia“. Ha poi spiegato che “con il fatturato i tempi sono molto rapidi, con altri parametri i tempi si allungano di tre o quattro settimane”.
“Queste aperture sono una risposta al disagio di categorie e giovani e portano maggiore serenità nel Paese, pongono le basi per la ripartenza dell’economia. Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita. Il rimbalzo è certo, non è sicuro esattamente quanto forte sarà. Ma dobbiamo lavorare sulla sfida di assicurare che dopo la ripresa dei prossimi mesi continueremo a crescere e tenere alto il livello dell’occupazione, dopo tantissimi anni in cui purtroppo la situazione è stata diversa”.
“La logica dei nostri interventi è di due tipi: un sostegno alle persone – umanitario – per coloro che hanno perso tutto e non per colpa loro, un altro serve a evitare che le imprese per mancanza di liquidità chiudano o vengano acquistate da qualcuno che si presenta all’improvviso. Sta capitando”. Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Ci saranno sicuramente settori industriali che con i cambi di comportamenti e tecnologie non avranno più mercato, in quel caso significherà assistere la transizione”, ha aggiunto.
Il ministro Speranza ha specificato che “il principio che utilizzeremo in questa fase caratterizzata dalla gradualità si basa su dato: nei luoghi all’aperto riscontriamo una difficoltà significativa nella diffusione del contagio“. Applicheremo questo principio nell’ambito della ristorazione e non. Auspico che il quadro epidemiologico migliorerà per programmare ulteriori aperture per le attività che non si svolgono all’aperto”.
“Il 26 aprile è la data chiave in cui ripristiniamo le zone gialle, investendo sugli spazi aperti. Poi una road map accompagnerà le riaperture: il primo giugno alcune attività sportive, il primo luglio le attività fieristiche”.