“Nessuna alternativa alla chiusura di una parte della scuola di via Gorizia”

sassari

“I ragazzi e i genitori della Scuola Media di Via Gorizia (Istituto Comprensivo Pertini Biasi) hanno ricevuto un bel regalo per la Befana: metà della scuola chiuderà per almeno cinque o sei mesi per via di lavori urgenti. La soluzione prospettata è quella di portare avanti la didattica utilizzando la parte restante della scuola su due turni di lezioni, uno mattutino ed un pomeridiano, di cinque blocchi orari da 50 minuti ciascuno. Il tutto in attesa di trovare locali idonei per riprendere il normale svolgimento delle lezioni”. Lo dichiarano Marco Dettori e Mariano Brianda, consiglieri comunali di Futuro Comune – Sassari

“Tralasciando la grande disponibilità degli insegnanti a trovare l’ennesimo incastro – aggiungono -, pare che il Comune abbia chiesto l’immediata chiusura di parte della scuola, senza fornire nessuna alternativa. Per ora non ci è dato conoscere i modi e i tempi dell’interlocuzione tra Dirigenza Didattica e Comune, ma non possiamo non chiederci se chi ha gestito questa problematica abbia tenuto conto delle esigenze e delle oggettive difficoltà di molti genitori nella gestione della frequenza pomeridiana di bambini con meno di 14 anni: non solo ricorrono diverse problematiche, relative all’accompagnamento e al ritiro dei bambini, ma oltretutto esistono difficoltà nel trovare qualcuno che, dall’oggi al domani, possa tenere i bambini (che non possono essere lasciati da soli) la mattina”.

“È successo qualcosa di improvviso che ha reso i lavori inderogabili negli ultimi giorni? O si potevano programmare in maniera tale da trovare per tempo una alternativa valida e mantenere l’ordinaria gestione degli impegni giornalieri?”, chiedono i due consiglieri.

“È prevista una riunione fra gli organi dell’istituto e “rappresentanti del Comune” per il 7 gennaio. Non si sa quale sarà l’ordine del giorno di tale incontro, ma attendiamo con impazienza di esserne informati per capirne di più, per comprendere cosa sia successo di così improvviso e non programmabile; per capire cosa, a fronte di una oggettiva difficoltà organizzativa da parte di molti genitori, possa portare alla ennesima compressione del diritto allo studio”, concludono Dettori e Brianda.

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