“Esprimo il mio totale sostegno alle iniziative di protesta che i giudici ordinari hanno organizzato davanti ai tribunali italiani ieri mattina in Sardegna per chiedere al ministro Alfonso Bonafede di intervenire e sanare l’inaccettabile condizione in cui sono costretti a lavorare, anche a causa del Covid-19”. Lo dichiara, in una nota, Salvatore Deidda, Deputato di Fratelli d’Italia.
“È inaccettabile che – aggiunge – il sedicente ministro della Giustizia continui a snobbare tutte le richieste dei magistrati ordinari che, ancora oggi, vengono pagati ad udienza, senza alcun contributo previdenziale, senza la possibilità di ammalarsi ma soprattutto senza nemmeno il miraggio di essere stabilizzati”.
“Scioperano perché si sento degli orgogliosi servitori dello Stato e non accettano di essere trattati da voi come servi dello Stato”, prosegue l’esponente di FdI, ricordando che i magistrati onorari, benché riconosciuti da numerose sentenze come lavoratori subordinati, non vedono riconosciuti diritti elementari come “uno stipendio dignitoso, ferie, malattie, maternità”. E questo nonostante “il 90% delle udienze monocratiche e il 50-60% della giustizia italiana” si reggano sul loro lavoro.
“Non è vero che non ci sono le risorse”, sottolinea l’esponente di FdI. “Nei 203 miliardi del Recovery Fund c’è come linea strategica accelerare la giustizia, ma non trovate 100 milioni di euro per la stabilizzazione della magistratura onoraria”.