Firmato l’accordo tra la Regione Sardegna e medici di famiglia che prevede l’utilizzo da parte di questi ultimi di tamponi antigenici rapidi durante l’attività ambulatoriale o domiciliare a favore dei propri assistiti.
Il medico esegue i test ai contatti stretti asintomatici da lui individuati o segnalati dal Dipartimento di prevenzione in attesa di tampone rapido, a casi sospetti di contatto che lo stesso medico si trova a visitare e che decide di sottoporre a test rapido, a contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento e identificati in base ad una lista trasmessa dal Dipartimento di prevenzione.
L’accesso dei pazienti avverrà su prenotazione e previo triage telefonico e valutazione clinica, e in ogni caso i test antigenici non possono essere oggetto di richiesta da parte del paziente.
Per l’esecuzione dei tamponi saranno individuate strutture fisse o mobili rese disponibili dai Comuni o dalle Aziende del Servizio sanitario regionale, messe a disposizione dei medici di medicina generale che non eseguiranno i test nel proprio studio professionale. L’intesa siglata prevede anche forme di adesione dei medici al servizio di esecuzione del tampone al domicilio del paziente, con l’eventuale coinvolgimento delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca).
(ANSA)