Dopo giorni di trattative, in cui si intravedevano segnali di speranza, grazie al parere favorevole di alcuni ministri alla proposta, fatta dal Presidente Solinas al Governo, sull’ordinanza scritta dal governatore e che differiva dall’ultimo Dpcm spostando l’orario di chiusura dei commercianti, per dargli modo di tenere aperti diverse ore in più, portando la didattica a distanza al 100% e limitando gli accessi nei porti e aeroporti.
Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, però, già ieri si è detto contrario, dichiarando che avrebbe impugnato l’ordinanza qualora fosse approvata. Solinas quindi, ha pensato di inserire nell’ordinanza una piccola clausola, secondo la quale le disposizioni sarebbero restate in validità secondo parametri ben precisi della curva epidemiologica e che, qualora si fosse verificato uno sforamento di un numero prefissato di ricoveri e contagi ogni 100mila abitanti, sarebbero entrate in vigore automaticamente le norme del Dpcm di Conte firmato qualche giorno fa.
Anche questo tentativo è stato cassato da Boccia, nonostante fosse stato accolto con parere favorevole da alcuni ministri, come ha riportato l’ANSA. Il ministro degli Affari regionali ha anche dichiarato che ricorrerà al Tar contro tutte le disposizioni contrarie al Dpcm firmate da alcuni governatori.
Quindi, presumibilmente domani, Solinas sarà costretto a firmare l’ordinanza regionale in linea con il Dpcm valido fino al 24 novembre. Questo diniego di Boccia è l’ultimo di una lunga serie iniziata a fine maggio, quando venne rifiutata per la prima volta la proposta di Solinas del passaporto sanitario per i turisti diretti in Sardegna.